Le mappe mentali, inventate da Tony Buzan alla fine degli anni ’60, sono uno straordinario strumento che può essere impiegato con grande profitto in moltissime attività diverse. Di seguito sono riportati alcuni degli ambiti nei quali è possibile usare questo eccezionale mezzo di lavoro e creatività:
Le mappe mentali usano sia le gerarchie che i colori, le parole, le immagini e tutto ciò messo assieme permette di sfruttare al massimo il nostro cervello utilizzando sia le competenze dell’emisfero sinistro (logica, sequenzialità) che quelle dell’emisfero destro (creatività, colore).
Se si pensa ad esempio agli appunti scolastici tradizionali, essi sono quasi sempre “narrativi” ossia lo studente cerca di trascrivere il più possibile di ciò che ascolta dall’insegnante (risultato: svariate pagine di appunti e gran confusione oltre al lungo tempo perso nel cercare di rileggere e sintetizzare in seguito il testo). Con le mappe mentali, invece, si lavora per parole chiave, ossia si selezionano i termini che sono in grado di sintetizzare concetti e le si posiziona in una mappa nella quale tramite rami le parole vanno a collegarsi all’idea centrale (quelle più vicine sono le più rilevanti rispetto all’idea centrale e man mano ci si allontana).
La mappa seguente, ad esempio, riporta alcune lingue in base alla loro famiglia di appartenenza. Come si vede lo schema risulta piacevole perché non vi sono informazioni superflue ed è gradito alla nostra mente perché usa, appunto, parole, colori, linee curve, immagini.
Si tratta, in conclusione, di una strumento formidabile non solo per gestire la conoscenza, ma anche per liberare le infinite risorse che ci sono dentro ciascuno di noi.
Per conoscere come creare e come sfruttare al meglio le mappe mentali puoi partecipare ad uno dei corsi che organizziamo dedicati espressamente a questo innovativo e irrinunciabile metodo di lavoro.
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